Resoconto informativo delle conferenze sulla Xylella fastidiosa

Dopo l'articolo del settimo numero del giornale Fragua Socìal "Il paradigma della xylella fastidiosa" (pag 14-15), alcune sezioni del sindacato presenti nelle regioni recentemente colpite dall' "emergenza xylella" hanno preso subito l'iniziativa di contattare alcuni compagni della Puglia e di organizzare una serie di dibattiti con il principale obiettivo di far luce, di condivire informazioni ed esperienze, sull'oscuro trattamento e sulla gestione della cosiddetta emergenza xylella fastidiosa.

La buona accoglienza, l'interesse e la partecipazione avuta gratifica lo sforzo del nostro sindacato nella diffusione e nella pratica dei principi anarco-sindacalisti circa le problematiche dell'ambiente rurale.

Da Benissa ad Alcoi e Albacete si sono raccolte testimonianze ed esperienze dirette dei contadini e delle persone sensibili alla difesa integrale del territorio in cui vivono , che sono servite come primo contatto e che fanno emergere la necessità di un coordinamento popolare e indipendente , che includa sia la risposta locale che quella internazionale, attraverso le diverse possibili azioni di solidarietà e di studio della problematica.

In concreto, nella regione Puglia, si sta lavorando alla creazione di un comitato scientifico multidisciplinare indipendente, attraverso il quale avere l'appoggio , con garanzie scientifiche, circa le affermazioni emerse dai nostri dibattiti : " esiste una strategia criminale contro le persone ed i territori nascosta dietro la frode dell'emergenza xylella fastidiosa".

Si è affermato che questo batterio non è altro che uno strumento per giustificare malamente la consolidazione dell'economia di consumo e la produzione massiva capitalista a danno della cultura storica dei territori e delle possibilità di autonomia economica basate sulla produzione agricola. Il turismo e la devastazione capitalista di produzione massiva e di consumo, contro gli usi ed i costumi culturali e ambientali dei nostri territori.

Tutto questo viene appoggiato attraverso lavori di documentazione e denuncia come il libro "Xylella Report" della giornalista d'inchiesta Marilù Mastrogiovanni ed il contributo dato dall'articolo della giornalista tedesca Petra Reski, letto durante i dibattiti, ma anche attraverso il lavoro di diversi scienziati indipendenti italiani.

E' stato rilevante, tra tutto ciò che è stato condiviso e trattato, verificare l'apparente capacità selettiva del batterio in oggetto di raggiungere obiettivi casualmente in favore degli interessi della politica di gestione territoriale da imporre a ciascun territorio. Nel caso della Puglia, la Xylella, direttamente telecomandata, si è concentrata sugli ulivi, mentre in Spagna punta principalmente il mandorlo.

La ragione è semplice, in Italia si tratta di cambiare il modello produttivo antico con uno intensivo, di bassa qualità e dipendente dalle multinazionali di settore, attraverso il consenso degli abbattimenti degli alberi monumentali e secolari, utile per permettere la costruzione di diverse infrastrutture strategiche per il capitalismo, come diversi gasdotti che vogliono far passare per il Salento. Mentre qui, in Spagna, dove la formulazione dell'emergenza è più recente, si tratta di giustificare la spesa del denaro pubblico a favore di interessi privati del settore turistico, lasciando libere zone agricole in mano alla speculazione immobiliaria. Un flusso enorme di denaro e mezzi per il controllo e la distruzione del settore primario rurale che riempie molte altre tasche compiacenti nelle università, nei municipi e nella società regionali come Vaersa (tipo Arif in Puglia) o società nazionali come Tragsa, tra le altre.

Hanno convertito la xylella fastidiosa ed i suoi possibili vettori dell'infezione in un altro cavallo di Troia molto utile ai piani predatori del capitalismo e del suo socio, lo stato. Ad esempio, in Italia, il 7 febbraio 2019 il Movimento 5 stelle e Lega hanno proposto al senato, in accordo tra loro, una legge che prevede il carcere fino a 5 anni per i contadini che si oppongono ai tagli degli ulivi secolari.
Per finire, la conclusione è stata unanime: solo un movimento popolare indipendente dai partiti e dagli interessi economici, ha potuto e può affrontare l'attacco duplice dello stato e del capitalismo. Nel nostro sindacato CNT-AIT abbiamo la volontà di farlo attraverso la nostra sezione agricoltura, collaborando con scienziati che sono impegnati nella vera scienza a servizio della libertà, dell'emancipazione dell'essere umano e della vita.

Sezione dei lavoratori agricoli
CNT - AIT Albacete

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